Disdetta Fastweb: come sfuggire al pagamento del rimborso e delle penali

Leggere bene il contratto: la Disdetta può rappresentare un problema

Prima di tutto, succede che spesso e volentieri, oltre al prezzo promozionale ci viene chiesto di firmare anche una parte di modulo che si occupa di date e numeri.

Questa parte del contratto deve essere sempre letta scrupolosamente, poiché è proprio qui che la società inserisce i tempi minimi di contratto a cui il cliente deve sottostare, pena sanzioni salate.

Un esempio è la promozione Joy di Fastweb: essa prevede un prezzo molto competitivo e un’attivazione gratuita per tutti coloro che scelgono di diventare clienti Fastweb per almeno due anni.

Ciò significa che, come spiegano i colleghi di Disdette360.it,  se il cliente cambia idea e decidere di voler passare ad un altro operatore prima dei 24 mesi, allora egli dovrà pagare una penale, e solitamente neanche esigua.

In realtà, come abbiamo sottolineato nell’articolo dedicato, si tratta di un fatto che riguarda un po’ tutti e non solo l’operatore in questione e quindi la nostra non è una critica mirata a Fastweb ma, in generale, a tutti gli attori del mercato.

Costi della Disdetta

Il problema dei costi di disdetta non finisce però qui: le lamentele di clienti che si ritrovano a pagare prezzi di disdetta elevati alla fine naturale del contratto sono molte e continue.

Il decreto Bersani, come spiegano gli esperti di Bastabollette.it, avrebbe dovuto eliminare completamente qualsiasi costo per il recesso dal contratto, attuando un preavviso di almeno due mesi.

In realtà però alcuni operatori, tra cui Fastweb, approfittano di alcuni strumenti perfettamente legali lasciati loro dal decreto che esplicano la possibilità di un rimborso per le spese che il gestore deve sostenere a seguito della cessazione dei servizi.

Oggi vedremo allora insieme cosa si può fare per non pagare questi costi e riuscire comunque a dileguarsi.

In particolar modo vedremo tutto ciò per quanto riguardo Fastweb, che cerca così di dissuadere i propri clienti da una disdetta del servizio.

Prima di tutto Fastweb e qualsiasi altra compagnia ha il dovere, per legge, di mostrare nelle Condizioni Generali di Contratto le specifiche spese che una disdetta provoca.

Ognuna delle voci deve essere ovviamente sensata e non campata per aria.

Quindi va pagato questo rimborso?

In realtà la risposta è no. Difatti sono soggetti ad abolizione delle penali tutti i soggetti che hanno firmato un contratto per adesione, ovvero tutti i clienti Fastweb che hanno firmato un contratto senza aver la possibilità di apporre alcuna modifica.

Rimangono quindi esclusi tutti coloro che hanno un contratto prodotto da un accordo tra le parti che hanno precedentemente negoziato: una situazione, questa, che praticamente non esiste in questo settore dove ci vengono proposte delle offerte che possiamo solo accettare a scatola chiusa.

In sintesi dunque:

  • l’utente possiede la facoltà di recesso, ovvero può esercitare il diritto di recesso in ogni momento dopo la durata minima del contratto.
  • Fastweb deve procedere alla disattivazione entro 30 giorni lavorativi dalla richiesta.
  • L’utente che ha firmato un contratto senza la possibilità di modifica non deve pagare eventuali spese provocate dalla conclusione del servizio. Coloro che invece hanno firmato un contratto prima negoziato devono avere la possibilità di verificare l’esattezza di ogni voce presente nel piano rimborso.

Disdetta Fastweb: tutti i passi per non pagare il rimborso

Nel momento in cui il cliente riceve una fattura da parte di Fastweb in cui vengono richiesti i costi di disattivazione è necessario procedere secondo questi step:

  • inviare un reclamo scritto tramite email o tramite fax a Fastweb in cui vengono contestati i costi di disdetta, aboliti appunto dalla Legge Bersani e in cui vengono richiesti i motivi specifici del rimborso.
  • Se Fastweb continua a pretendere il pagamento delle spese di disdetta, sottolineare allora se avete firmato o meno un contratto con possibilità di modifica. Nel primo caso avete tutto il diritto di non pagare neanche un euro del rimborso richiesto.

Qui trovate la nostra sezione dedicata alle disdette. Buona lettura!

1 COMMENTO

  1. Si infatti per poter concludere un contratto telefonico è necessario inviare una comunicazione a mezzo raccomandata A/R all’operatore telefonico. Bisogna tener conto che in ogni caso bisognerà pagare i costi per chiusura pratica di circa 30 – 40 euro, inoltre in caso di recesso anticipato ci sarebbe da pagare anche i costi di mancata promozione. Però in caso di recesso per malfunzionamento o cambio condizioni contrattuali è possibile chiedere lo storno/rimborso della penale attraverso l’associazione disserviziotelefonico.it

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