La Commissione Bilancio del Senato ha dato l’ok all’emendamento al Dl Fiscale che ripristina l’obbligo di fatturazione mensile per operatori telefonici, tv e servizi di comunicazione elettronica.
Il via libera è arrivato nel pomeriggio di ieri, martedì 14 novembre 2017.
Fatturazione Mensile: cosa cambia da ora
Le offerte tornano dunque ad avere fatturazione mensile e gli operatori che non si adegueranno entro 120 giorni dall’entrata in vigore della legge dovranno rimborsare i clienti con un indennizzo di 50 euro.
Importo che subirà una maggiorazione di un euro per ogni giorno successivo alla scadenza del termine assegnato dall’AgCom.
Come si legge nell’emendamento, il periodo mensile (o i suoi multipli) costituisce: «standard minimo nelle condizioni generali di contratto e nella Carta dei servizi» dei vari operatori.
Le nuove regole riguarderanno sia i principali operatori telefonici (Wind, Tim e Vodafone), ma anche operatori virtuali come PosteMobile, Fastweb Mobile, Tiscali Mobile e altri.
Tutti dovranno quindi adeguarsi alla nuova fatturazione mensile, sperando che non ci siano nuovi aumenti di tariffe da parte di tanti operatori che in questi 2 anni hanno ottenuto maggiori introiti da una scelta invisa dai consumatori.
Del resto la scelta di tornare alla fatturazione mensile era già stata annunciata da alcuni operatori.
«Siamo stati costretti ad adeguarci perché gli altri operatori erano già partiti da tempo e i clienti non avevano possibilità di comparare», aveva detto il CEO di Fastweb Italia Alberto Calcagno.
«Nell’aprile 2016 abbiamo ridotto il ciclo di fatturazione, ma ora ritorneremo al ciclo di fatturazione precedente e lo faremo rapidamente», così l’ad di Vodafone Italia Aldo Bisio.