Deposito Cauzionale Enel: a Quanto Ammonta e Quando è Dovuto

Avete appena stipulato un contratto Enel o Eni e vi viene richiesto un deposito cauzionale? Niente paura, è una cifra che dovete versare a titolo di garanzia e che alla fine vi verrà restituita.

Leggete attentamente le prossime righe e scoprite a quanto ammonta il deposito cauzionale Enel (o Eni o di un altro fornitore), in quali casi non bisogna versarlo e come avviene il rimborso.

Deposito cauzionale: cos’è e perchè si paga

A partire dal 1° giugno 2014, in tutta Italia è entrata in vigore una disposizione decisa dall’Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico che prevede, per tutti i nuovi contratti luce e gas, l’applicazione del deposito cauzionale.

Il deposito cauzionale è una somma in denaro che il consumatore versa al fornitore a titolo di garanzia. Il suo scopo è contrastare il fenomeno della morosità e mettere l’azienda al riparo da eventuali mancati pagamenti.

Dal momento infatti che l’onere degli utenti morosi grava sulla collettività intera, il deposito cauzionale rappresenta una tutela anche per quei clienti che sono sempre in regola con i pagamenti. Inoltre, il versamento della somma permette di imporre un limite al costo delle tariffe.

Il deposito cauzionale è previsto per tutti i contratti del mercato tutelato quando il pagamento è effettuato tramite bollettino postale. Viceversa, in regime di mercato libero il fornitore può chiederlo solo se è espressamente previsto dal contratto.

Quando viene addebitato? Enel, Eni e altri fornitori addebitano tutta la somma nella prima bolletta, ma c’è anche chi ne addebita solo una parte e la restante parte viene rateizzata nelle bollette successive.

Ovviamente, il deposito cauzionale deve sempre essere specificato all’interno del contratto stipulato fra il fornitore e il consumatore.

Importo deposito cauzionale Enel: quanto si paga

Immaginate di avere stipulato un nuovo contratto Enel. Qual è l’importo del deposito cauzionale Enel?

Il fornitore può richiedere un deposito cauzionale non superiore a 11,5 euro/kW. Quindi, per un cliente con 3 kW di potenza impegnata il deposito cauzionale richiesto sarà al massimo di 34,5 euro. Per i clienti non domestici l’importo è di 15,5 euro/kW per potenze disponibili fino a 16,5 kW.

Per i nuovi clienti il fornitore richiede un importo pari a 5,2 euro/kW nella prima bolletta, mentre il restante ammontare viene rateizzato in 12 rate successive. Dunque, un cliente nuovo che impegna 3 kW di potenza paga 15,6 euro nella prima bolletta e il restante importo, pari a 18,9 euro, nelle 12 rate successive.

Ai clienti “cattivi pagatori” che vogliono rientrare nel mercato tutelato il fornitore richiede un importo pari al doppio di quello previsto, salvo poi restituirne la metà se nel corso dei 12 mesi successivi il cliente pagherà regolarmente.

Attenzione. L’importo del deposito cauzionale raddoppia se il cliente è stato costituito in mora con riferimento ad almeno due fatture (anche non consecutive) nei 365 giorni precedenti.

Infine, i clienti che beneficiano del bonus sociale pagano 5,2 euro/kW.

Se per la luce conta la potenza, il deposito cauzionale Enel per la fornitura di gas varia a seconda dei consumi. Nello specifico:

  • 30 euro per consumi fino a 500 Smc/anno;
  • 90 euro per consumi da 500 a 1500 Smc/anno;
  • 150 euro per consumi da 1500 fino a 2500 Smc/anno;
  • 300 euro per consumi da 2500 fino a 5000 Smc/anno.

Come fare per non pagare e come avviene il rimborso

Come detto all’inizio, il deposito cauzionale Enel viene poi restituito al consumatore. Ma come avviane il rimborso del deposito cauzionale?

Alla chiusura dei contratti di luce e gas, il fornitore ha l’obbligo (entro 6 settimane) di inviare una fattura di chiusura con il rimborso del deposito cauzionale.

Se per caso la fattura arriva in ritardo, il fornitore deve riconoscere nella stessa un indennizzo automatico pari a 4 euro per ritardi fino a 10 giorni e 4 euro + 2 euro ogni 10 giorni in più di ritardo, fino a un massimo di 22 euro per ritardi pari o superiori a 90 giorni.

Dunque, se siete sotto contratto con Enel e volete passare a Eni, il deposito cauzionale Enel vi dovrà essere rimborsato.

Ma il rimborso avviene anche in caso di voltura a un nuovo inquilino.

La cifra che vi verrà restituita potrebbe non coincidere con quella che avete versato all’inizio. Questo perché l’importo del deposito è solitamente maggiorato dagli interessi legali maturati durante il periodo della fornitura.

Infine, il rimborso del deposito cauzionale avviene se il cliente decide di cambiare la modalità di pagamento, passando dal bollettino postale all’addebito diretto sul proprio conto corrente.

E l’addebito sul conto corrente è anche un modo per non pagare fin da subito il deposito cauzionale. Se ad esempio sottoscrivete un contratto con Enel e decidete di pagare tramite conto corrente, il deposito cauzionale Enel non dovrà essere versato.

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