Quanti di voi sono in grado di leggere la bolletta luce e gas? Tra consumi, fatture, box laterali, postille e voci varie, la lettura della bolletta si rivela spesso un’operazione impossibile e il più delle volte la paghiamo e basta dopo aver letto solo il totale.
Una voce che però ci potrebbe incuriosire è “quote fisse”. Cosa sono le quote fisse e come vengono calcolate? In queste righe ci occupiamo della bolletta Enel e vi spiegheremo cosa s’intende per quote fisse Enel.
Cos’è la quota fissa Enel
Quando ci arriva a casa la bolletta Enel, solitamente riceviamo tre fogli. Nel primo c’è l’importo totale da pagare, ma in realtà quello che più interessa è il secondo foglio, dov’è presente il dettaglio dei costi in bolletta.
Nella parte relativa agli elementi di dettaglio, insieme alle fasce orarie (F1, F2, F3 e F23) abbiamo anche tre quote: quota energia, quota potenza e quota fissa.
Nella bolletta Enel la quota energia comprende tutti gli importi da pagare in proporzione al nostro consumo di energia elettrica. La quota energia è espressa in euro/kWh.
La quota potenza è invece l’importo da pagare in proporzione alla potenza impegnata. Si paga in euro/kW/mese.
Per fare un esempio, se il cliente ha 3 kW di potenza impegnata e il prezzo unitario è di 0,5500 euro/kW/mese, ogni mese dovrà pagare 3×0,5500 = 1,65 euro.
E la quota fissa Enel? Quest’ultima rappresenta il costo fisso annuale deciso dell’operatore e comprende tutti gli importi da pagare indipendentemente dai consumi.
Dunque, le quote fisse Enel in bolletta compariranno sempre anche se non avete consumato nulla, per il semplice fatto che siete utenti attivi.
Generalmente l’unità di misura della quota fissa Enel è euro/cliente/mese (oppure euro/PDR/mese).
Nella bolletta della luce la quota fissa si divide tra:
- commercializzazione vendita (PCV – prezzo commercializzazione vendita) e componente di dispacciamento, che sono i costi fissi e fissati dall’Autorità per l’Energia Elettrica e del Gas a copertura dei costi sostenuti dal fornitore per la gestione del cliente (fatturazione, servizio clienti);
- trasporto di energia t1.
Nella bolletta del gas la quota fissa si divide tra:
- QVD (Quota Vendita al Dettaglio), cioè i costi sostenuti dal fornitore per la commercializzazione del gas al dettaglio (ad esempio costi commerciali, servizio clienti e fatturazione). Questa voce viene fissata e aggiornata dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas;
- quota trasporto t1.
Ma a quanto ammontano le quote fisse Enel? Dal momento che a decidere questo costo fisso annuale è l’operatore, l’importo può variare da pochi euro a molti.
Quote fisse: cosa cambia con la riforma del mercato
Oggi il mercato delle bollette si divide in due: il primo è quello delle tariffe di “maggior tutela”, cioè quelle tariffe stabilite dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas.
Il secondo è il libero mercato, dove invece la quota di prezzo dell’energia viene stabilita in modo concorrenziale dai vari fornitori.
Il cliente può scegliere l’operatore in base alla tariffa che più si avvicina alle sue esigenze.
La nuova riforma delle tariffe luce, iniziata il 1° gennaio 2016, ha ridefinito il sistema tariffario nel triennio 2016-2018.
Tra le novità abbiamo l’eliminazione graduale degli scaglioni (che avverrà nel 2018) e una tariffa unica per gli utenti domestici residenti.
Sempre per i residenti c’è stato un aumento delle quote fisse.
Viceversa, per le utenze domestiche non residenti (cioè ad esempio chi possiede una seconda casa) è stata inserita una quota fissa pari a 135 euro annui a copertura degli oneri di sistema.